18/09/2023

Roccaforte del Greco (ITA)

ESPLORANDO ROCCAFORTE DEL GRECO
 Conosciuta in lingua greca come Vunì, che significa monte, Roccaforte del Greco si trova su un'altura ripida che offre una vista mozzafiato sull'intera Area Ellenofona. La nascita del villaggio è legata al monastero della Santissima Trinità, considerato il più remoto baluardo bizantino, situato vicino a punta d'Atò, che in greco significa "cima dell'aquila". All'interno della chiesa del paese, dedicata a San Rocco, è custodita una statua raffigurante la Madonna con Bambino. Questa fu realizzata dopo la latinizzazione della diocesi di Bova, in un periodo in cui, a seguito della diffusione della peste nel 1577, il culto del pellegrino San Rocco sostituì quello più antico di San Sebastiano, tradizionalmente invocato dai bizantini come protettore contro le epidemie.
 
Dominando il paesaggio, si erge la maestosa chiesa dello Spirito Santo, un edificio in stile neoclassico costruito nel 1930, situato sul lato ovest del paese, sviluppatosi dopo il terremoto del 1908. Di quello che era l'antico borgo di Roccaforte, fondato su vestigia di antichi insediamenti, rimangono solo le rovine di alcune abitazioni rurali. Interessante è anche la toponomastica del luogo, che evoca luoghi difensivi, come la "zona castello", situata nella parte più elevata del borgo. Tuttavia, è improbabile che fosse un vero e proprio castello militare.
 
Origine del Nome
La denominazione "Roccaforte del Greco" è chiaramente composta da due elementi distinti: "rocca" e "forte". Nel 1864, per distinguerlo e sottolineare la sua identità linguistica, è stata aggiunta la specifica "del Greco", riferendosi alla lingua parlata nella zona.
 
Prima del decreto reale del 1864, il paese era semplicemente noto come "Roccaforte". Tuttavia, gli abitanti locali lo chiamano "Vunì", che è analogo al termine neo-greco "Bouv’", che significa "monte".
 
Frazioni e Località
Alcune delle frazioni e località che fanno parte di Roccaforte del Greco includono Chorio di Roccaforte, Cuvolo e Santa Trada. Storia di Roccaforte del Greco
 Roccaforte del Greco vanta radici antiche, che risalgono ai tempi della Magna Grecia. Si ritiene che coloni della Grecia dorica abbiano fondato la città in tempi antichi. Tuttavia, le registrazioni storiche di Roccaforte sono scarse fino all'inizio del XVI secolo, periodo in cui, insieme a Gallicianò e Roghudi, viene citata da storici come Barrio, Fiore e Marafioti.
 
In passato, Roccaforte era un casale di Amendolea e, pertanto, sotto il dominio di questa famiglia fino al 1400. Nel corso dei secoli, vari signori feudali hanno governato la città, tra cui i Malda de Cardona, gli Abenavoli del Franco, i Martirano e i De Mendoza. L'ultimo dominio feudale fu quello dei Ruffo di Bagnara, che regnarono fino al 1806.
 
Originariamente conosciuta come Vunì, la città fu ribattezzata La Rocca quando divenne un pagus di Amendolea. Solo nel 1864, con un decreto reale, venne aggiunto "del Greco" al suo nome, sottolineando le sue radici linguistiche.
 
Tra il IX e l'XI secolo, il territorio che oggi appartiene a Roccaforte era sotto il dominio di Bova. La zona era anche un centro importante per i monasteri, tra cui spiccano il monastero di Aghia Triada o SS.ma Trinità, attivo tra il 1300 e il 1400, e l'abbazia di San Nicola, risalente agli inizi del 1600.
 
Come molte altre città della regione, anche Roccaforte fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1783.
 
Oggi, la città celebra San Rocco come suo santo protettore. Ogni 16 agosto, i fedeli portano la statua del santo dalla chiesa di San Rocco alla maestosa chiesa dello Spirito Santo, costruita nel 1930, in suo onore.
 
Personaggi Collegati a Roccaforte del Greco
Roccaforte del Greco ha avuto il privilegio di essere visitata e studiata da numerosi intellettuali e studiosi nel corso degli anni, che hanno contribuito a svelare e documentare le sue ricche tradizioni e la sua storia.
 
Giuseppe Morosi (1873): Questo glottologo visitò Roccaforte e fu assistito dal Sindaco Antonino Sgrò e dal maestro Giuseppe Cento. Morosi ha studiato le origini delle colonie neo-elleniche e la questione linguistica della regione. Ha teorizzato che Roccaforte fu fondata tra il IX e l'XI secolo, un periodo in cui le incursioni dei saraceni costrinsero la popolazione a cercare rifugio in luoghi elevati e inaccessibili.
 
Ettore Capialbi e Luigi Bruzzano (1883): Questi due studiosi di Monteleone hanno documentato le tradizioni popolari di Roccaforte. Hanno pubblicato 43 novelle e 15 canti basati sulle storie raccolte tra i contadini locali.
 
Gerhard Rohlfs: Questo glottologo tedesco, professore all'Università di Tubinga, ha visitato Roccaforte in diverse occasioni tra gli anni '20 e '60. Ha sostenuto che le origini di Roccaforte risalivano al periodo della Magna Grecia.
 
Italo Calvino (1956): Il famoso scrittore italiano ha incluso nel suo libro "Le fiabe italiane" due storie di Roccaforte, "La vedova e il brigante" e "Il granchio dalle uova d'oro", che erano state pubblicate per la prima volta da Luigi Bruzzano negli anni '90 del XIX secolo.
 
Giuseppe Rossi-Taibbi e Girolamo Caracausi (1958): Questi due linguisti hanno visitato Roccaforte e sono stati accolti dal Sindaco Alberto Sergi. Nel 1959, hanno pubblicato "Testi neogreci di Calabria", contribuendo ulteriormente alla comprensione della ricca eredità linguistica della regione.
 
Questi eminenti studiosi e scrittori hanno contribuito a preservare e a mettere in luce la ricca storia, la cultura e le tradizioni di Roccaforte del Greco, rendendola un luogo di interesse per gli appassionati di storia e cultura.
 
 
Esplorare il Cuore Storico di Roccaforte del Greco
Roccaforte del Greco, splendidamente situato su tre affioramenti rocciosi, offre una vista panoramica sulla vallata dell’Amendolea. Il cuore pulsante del borgo è la sua parte antica, che custodisce il Municipio. La leggenda locale racconta che proprio in questo luogo sorgeva un antico castello, che purtroppo crollò a causa di una frana. Il borgo è suddiviso in tre rioni principali: Castello, Borgo e San Carlo, con quest'ultimo che oggi conta pochissimi abitanti.
 
Mentre si passeggia tra le stradine acciottolate, si possono ammirare le tipiche abitazioni in pietra e resti delle antiche mura che un tempo proteggevano il paese. Questo centro storico offre numerosi punti panoramici da cui, nelle giornate limpide, è possibile ammirare la Sicilia e persino la vetta dell'Etna.
 
Uno dei gioielli architettonici del borgo è la Chiesa dello Spirito Santo. Questa struttura neoclassica, eretta nel 1930, sfoggia una facciata imponente con lesene e un portale rettangolare. L'interno, con una navata unica, è impreziosito da colonne in marmo rosso e un'abside decorata che ospita un crocifisso.
 
Per chi desidera approfondire la storia e la cultura di Roccaforte del Greco, il sito roccafortedelgreco.net offre una ricca fonte di informazioni.